Prestazioni professionali:

Spesso le persone sperimentano una qualche forma di disagio psicologico, eppure non sanno da dove proviene: percepiscono forse una strisciante insoddisfazione, forse un anelito verso qualcosa che non riescono a definire. Le cose possono anche andare "per il verso giusto", eppure qualcosa viene percepito come "sbagliato".

E' forse in questi momenti qualcosa dal profondo che emerge, segnalando che vi è una necessità di andare oltre, di superare i limiti che fino a quel momento hanno definito la vita. Sono istanti preziosi, in cui poter ritrovare una connessione ed una coerenza con chi veramente siamo, e poterla utilizzare come bussola per trovare e navigare nuove e più soddisfacenti rotte.

• • l' "ansia" è una normale, ed adattativa, risposta comportamentale a situazioni con forte valenza attivante. Uscendo dalla patologizzazione di quello che è alla fine un insieme di sensazioni corporee a cui la mente ha imparato a mettere un'etichetta (l'ansia) si può riscoprire come anche l'ansia sia un processo con un suo senso e significato. Un "qualcosa" dentro sta segnalando la necessità di un cambiamento, a volte con forza: ignorare o "desensibilizzare" tale messaggio risulta poco fruttuoso, ove invece esplorarne la valenza, e comprendere quali valori e convinzioni la sostengono permette di giungere al punto in cui finalmente il sintomo perda la necessità di manifestarsi. 

  • Ciò vale ancor più per gli "attacchi di panico", che nella maggior parte dei casi sono come la valvola di una pentola a pressione: segnalano che qualcosa sta cercando con forza di arrivare alla consapevolezza, ed è un messaggio che se ascoltato si dimostra estremamente evolutivo.

• • Il sistema mente-corpo è un complesso indivisibile, di modo che ciò che accade in una sfera riverbera invariabilmente nell'altra. E' a mio parere poco funzionale cercare, come nella vecchia psicosomatica, di comprendere dove è nato il problema: esso si manifesta qui ed ora, parlando di uno sbilanciamento funzionale del sistema individuo. E qui ed ora possiamo trovare un nuovo equilibrio, talvolta gettando lo sguardo nel passato, talvolta esplorando la situazione attuale e le risorse che aspettano solo di essere liberate. Agire insieme sul corpo e sulla mente conduce ad un cambiamento duraturo, verso il proprio miglior benessere.

  • molte persone sperimentano sintomi per cui si rivolgono al proprio medico, solo per ricevere una "diagnosi" del tipo: "è tutto a posto, non c'è nulla che non va". Se per il medico è un sollievo non trovare nulla di "patologico", per il paziente piò essere frustrante, perchè la sofferenza che vive non diminuisce al sentire che "non c'è malattia". Sempre più persone lamentano quelli che vengono definiti sintomi medici aspecifici: stanno male ma non rientrano in una diagnosi, e quindi non sono malati. Rientrano in questo spettro sintomatologico la sindrome dell'intestino irritabile, il mal di schiena idiopatico, i dolori miofasciali diffusi (che talvolta sfociano nella fibromialgia), e molte altre condizioni. Tali sintomi sono molte volte semplicemente lo specchio di un sistema in disequilibrio, che attraverso le giuste leve può essere riportato efficacemente alla sua miglior funzionalità.

  • lo stress, un po' come l'ansia, è una componente indispensabile della vita: ciò che conta è quanto ne creiamo e come lo gestiamo. Ed in effetti lo stress in gran parte viene creato, poiché l'effetto sul corpo e sulla mente delle situazioni esterne od interne viene costantemente mediato dalla nostra "mappa del mondo", dalle nostre convinzioni, dai nostri valori e da tante altre componenti del mondo interno. Se da un lato comprendere quali cambiamenti adattativi alla nostra situazione di vita attuale sono utili ad un maggior benessere, dall'altro modificare quelle componenti interne che rendono le situazioni "troppo impattanti" può generare maggior flessibilità, ed in generale meno stress e maggior piacere.

Ognuno di noi si interfaccia con l'ambiente fisico e sociale in cui vive al meglio delle sue possibilità: talvolta tuttavia quella "sovrastruttura" che proviene dalla cultura e dalla società diviene prevalente ed allontana da una vita vissuta veramente in coerenza con i nostri valori e le nostre convinzioni profonde. E' in questi casi che la nostra vita inizia ad essere guidata da abitudini, spesso disfunzionali, che alterano la  fisiologia e la psicologia, erodendo pian piano le nostre risorse.

Uno stile di vita sano, adatto a sostenere a lungo il benessere di corpo e mente, dovrebbe essere caratterizzato da:

• Un buon bilanciamento tra i momenti di stress (meglio se eustress, quello buono) e recupero

• Un sonno efficace, di qualità e ristoratore

• Un adeguato e calibrato livello di movimento fisico

• Un mindset (per noi italiani "forma mentis") flessibile ed in costante evoluzione

• Un'alimentazione calibrata sull'individualità: sana, completa e caratterizzata da un approccio al cibo consapevole

Psicoterapia significa curare, guarire (da Therapeia), assistere la Psiche, ovvero la vita, l'anima il "soffio vitale".

Fare Psicoterapia è riconoscere che le risorse e le capacità di cui necessità ciascuno sono già presenti in potenza. 

Concentrarsi nel trattare il problema, il sintomo, il disturbo può talvolta essere funzionale. E spesso tuttavia quel "qualcosa che non va" è l'occasione per evolvere, e viene meno una volta che non vi è più bisogno di quella sofferenza.

La psicoterapia ericksoniana è un approccio ecologico alla psiche: riconosce in ogni sua espressione, anche sgradevole, un significato nel funzionamento del sistema-individuo, e si pone come obiettivo quello di supportare la riassociazione di quelle risorse interiori, consce ed inconsce che rendano ciò che generava sofferenza non più necessario.

Per uscire dalla sofferenza è spesso necessario uscire dallo "spazio problema", e per farlo è spesso per ciascuno funzionale andare oltre il funzionamento logico razionale: ecco che ad accompagnare alla scoperta del cambiamento analogico si affiancano le metafore, le immagini ed i simboli, i cambiamenti di percezione, le visualizzazioni "guidate" e l'ipnosi ericksoniana.

La psicoterapia ericksoniana può comprendere infatti l'ipnosi, ed è un tipo di ipnosi particolare - non direttiva - che lascia spazio e libertà all'espressione individuale, alla scoperta in sicurezza, e tuttavia mette a disposizione molti altri strumenti .

La psicoterapia che propongo allarga ulteriormente il campo di ciò che è "ericksoniano", comprendendo, se indicate, pratiche mindfulness-based, approcci derivati dalla PNL (Programmazione Neurolinguistica) e dal modello ACT (Acceptance and Commitment Therapy) insieme alle rileaborazioni integrate di questi approcci da me sviluppate nel tempo.

Il sistema nervoso autonomo regola ed integra l’attività del comparto viscerale con quella del sistema nervoso e degli altri apparati. È a sua volta profondamente influenzato dai carichi di esercizio fisico, dall’attività mentale e dallo stato ormonale ed infiammatorio dell’organismo.

Recenti evidenze suggeriscono come, tramite il sistema colinergico antinfiammatorio vagale, sia anche il più importante regolatore dei livelli di microinfiammazione sistemici, in insieme all’asse del cortisolo.

La valutazione del sistema nervoso autonomo mediante analisi tonica e fasica a breve termine della variabilità della frequenza cardiaca permette di comprendere lo stato attuale del sistema psicofisico, evidenziando sbilanciamento tra le branche ortosimpatica e parasimpatica, e permettendo di comprendere la funzionalità delle risorse di autoregolazione del sistema.

Il biofeedback consiste nella restituzione di un dato fisiologico in tempo reale, in modo da favorire un naturale apprendimento di capacità di autoregolazione, in modo sia conscio che inconscio.

Il biofeedback HRV utilizza una respirazione detta risonante per il suo impatto sulla frequenza cardiaca: tale respirazione genera uno stato di coordinazione psicofisiologica particolarmente favorevole detto coerenza cardiaca. Questo stato è stato visto essere particolarmente funzionale nella modulazione dello stress e del cortisolo, aiutando inoltre a migliorare la funzionalità vagale. Il dato di coerenza raggiunta viene restituito in tempo reale al paziente.

La conduttanza cutanea e l’analisi termica al dito sono parametri fisiologici che risultano direttamente correlati al livello di attivazione ortosimpatica dell’individuo. Il biofeedback con queste modalità permette alla persona di apprendere come modulare efficacemente il proprio sistema ortosimpatico: ciò diviene utile nella gestione dello stress e nell’ottimizzazione della performance.

La prospettiva della complessità permette a mio giudizio un approccio estremamente informativo al paziente, mettendo in relazione le manifestazioni (come segni o sintomi) a carico di un apparato con le disregolazioni funzionali sistemiche che possono ad esso contribuire.

La mia visita-tipo di medicina funzionale dura circa 90 minuti e comprende:

• Raccolta anamnestica e della storia personale

• Analisi del sistema nervoso autonomo mediante valutazione HRV a riposo e sotto stimolazione respiratoria ed eventualmente ortostatica

• Restituzione dei risultati con il paziente ed analisi delle correlazioni con lo stile di vita e le condizioni mediche e/o psicologiche concomitanti

• Identificazione della frequenza respiratoria risonante per poter eseguire a domicilio pratiche di autoregolazione mediante biofeedback HRV personalizzato

• Eventuale prescrizione di approfondimenti (esami biochimici, test HRV su lungo periodo, visite specialistiche) ed integrazione nutraceutica consigliata

• Possibilità di integrazione con percorsi di coaching personalizzati per il sostegno al cambiamento

Il coach è una figura professionale che si pone nei confronti del cliente come una facilitatore del processo di cambiamento. 

Operando al di fuori della prospettiva patologica consente mediante strumenti attinenti alla comunicazione di facilitare la comprensione di obiettivi e valori e di ottimizzare il processo di raggiungimento ed implementazione di essi nella vita.

L’utilizzo di tecniche derivate dalla linguistica ericksoniana, dalla PNL e dagli approcci mindfulness consente al coaching di divenire maggiormente incisivo, potendo infatti lavorare con maggiore efficacia anche sugli aspetti emotivi e motivazionali.

I percorsi di coaching sono altamente personalizzabili sulle esigenze del cliente

Esempi di percorsi «standard» di coaching sono i seguenti

• Supporto al cambiamento nello stile di vita

• Supporto all’ottimizzazione della performance in ambito lavorativo e sportivo

• In generale i percorsi di coaching risultano caratterizzati da un numero di sessioni limitato, poiché sono diretti al raggiungimento di particolari obiettivi.