Ipnosi ed ansia in psicoterapia

L'ipnosi, o meglio la psicoterapia ipnotica, risulta secondo una meta-analisi (il livello più elevato di evidenza in ambito scientifico) del 2019 estremamente efficace nel trattamento di sintomi e disturbi connessi a stati ansiosi.

L'ipnosi viene spesso concepita come una semplice "tecnica", uno strumento che deve essere integrato in modelli diversi di psicoterapia: per questo motivo, come in questo articolo, se ne rileva una maggior efficacia quando essa viene impiegata in modo combinato insieme ad altri trattamenti.

La psicoterapia ipnotica ericksoniana rappresenta tuttavia già un modello completo e consistente di psicoterapia, ed essendo basata sull'ipnosi risulta forse il modello teorico in cui essa riesce ad integrarsi maggiormente.

Le conclusioni degli autori corroborano con una certa scientificità ciò che chi si occupa di psicoterapia ipnotica ericksoniana dà generalmente per scontato: nei disturbi d'ansia funziona; in modo clinicamente significativo e generalmente molto rapido.

Questi articoli dovrebbero sempre tuttavia far sorgere una considerazione importante: se pur una tecnica funziona per un sintomo, qual'è la valenza di quel sintomo? Nel setting ericksoniano si dà generalmente valore ad ogni manifestazione dell'individuo, compresi i sintomi, che vengono quindi considerati come il miglior comportamento che, data la mappa del mondo (l'insieme di vissuti, valori, capacità, credenze, convinzioni e molto altro) esso riesce a mettere in campo per raggiungere uno scopo ecologico per tutto il sistema (l'individuo stesso). La psicoterapia ericksoniana, rivolgendosi a quell'area dell'inconscio che va oltre i limiti della mappa e della coscienza, consente di rielaborare quel sintomo, generalmente ampliando le possibilità comportamentali e di scelta dell'individuo: è quindi un approccio ecologico e rispettoso che non si limita a scacciare ciò che non è gradito, ma lo valorizza; e tramite questa valorizzazione fornisce le basi per una reale trasformazione, sana ed ecologica.

Quando la persona ha maggiori possibilità, più possibilità di scelta e maggior flessibilità anche il sintomo spesso sparisce, forse perché ha pienamente assolto alla sua funzione.

Per maggiori approfondimenti: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31251710/